martedì 18 aprile 2017

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lunedì 17 aprile 2017

Confermato e rinnovato il Governo di Aristocrazia Europea



Confermato e rinnovato il Governo di Aristocrazia Europea:

Comitato d’Onore:

Francisco Acedo Fernandez Pereira
Mons. Luigi Anfosso
Gen. Carmine Bennato
Spartaco Bertoletti
Ottavio Bevilacqua di Bevilacqua
On. Lodovico Boetti Villanis Audifredi
Giacomo Scipione Caneva di Lisert
Giuseppe Carfi di Serra Rovetto Boscopiano
Mons. Luigi Casolini di Sersale
Luigi Coda Nunziante di San Ferdinando (+)
Pier Felice Degli Uberti
Prof. Massimo De Leonardis
Ivan Drogo Inglese
Stefano Durazzo di Gabiano
Rudolphus Egon von Furstenberg
Vladimir Gorshkov Cantacuzene
Bruno Henning Castellani di Malo
Massimo Mallucci de Molucci
Giuseppe Manzoni di Chiosca
Giancarlo Maresca
Giuseppe Parodi Domenichi
Alessandro Romei Longhena
Sforza Ruspoli
Mons. Josè-Apeles Santolaria de Puelles y Cruells
Sergio Luigi Sergiacomi de Aicardi
On. Tomaso Staiti di Cuddia delle Chiuse (+)

Consiglio di Reggenza:

Ezra Annibale Foscari Widmann Rezzonico (presidente pro tempore)

Roberto Jonghi Lavarini (vice presidente pro tempore – delega Interni)
Lali Panchulidze (vice presidente pro tempore – delega Esteri)
Fabio Gandolfi (segretario generale)
Enrico Gallo (segretario amministrativo)
Giuseppe Manzoni di Chiosca e Andreas Rovilos (consulta araldica)
Giada Arioli e Giacinta Ruspoli (comitato dame)
Francesco Ugolini Pentini Rossini (delegato Roma e Italia Centrale)
Tommaso Romano (delegato Sicilia e Italia Meridionale)
Franco Torriglia Sbraccia (delegato Liguria, Monaco e Costa Azzurra)
Massimiliano Pulvano Guelfi (delegato Malta e Mediterraneo)
Giacomo Scipione Caneva di Lisert (delegato San Marino e Serbia)
Francisco Acedo Fernadez Pereira (delegato Spagna e Portogallo)
Andreas Rovilos (delegato Grecia e Cipro)
Pierluigi Colloredo Mels (consigliere)
Onelio Onofrio Francioso (consigliere)

Vera e pura Aristocrazia...


Aristocrazia Europea ha deciso in maniera ufficiale di eliminare l'uso di titoli nobiliari, cavallereschi ed accademici come prassi per le proprie iniziative ma anche come consiglio generale ai propri associati. La proposta è venuta da colui che, in Italia, rappresenta, da sempre e più di tutti, il pensiero tradizionale ed aristocratico, ovvero dal nostro amatissimo Principe Sforza Ruspoli ed è subito stata accolta dal nostro bravo presidente Ezra Foscari e da tutto il comitato d'onore. Verificare, distinguere e specificare la legittimità di titoli nobiliari e cavallereschi è operazione assai complicata e delicata che giustamente merita di essere affidata ai pochi seri studiosi che si occupano di archivistica, storia, diritto, genealogia, nobiltà, araldica e ordini cavallereschi. Fra questi, Pier Felice Degli Uberti è certamente uno dei più stimati e riconosciuti al mondo.
Le storie dei popoli europei sono diverse fra loro, anche gli specifici usi e consuetudini in questo campo e la loro interpretazione. Faccio sempre l'esempio della mia famiglia: il Regno d'Italia ci ha riconosciuto, solo nel 1900, un generico "More Nobilium" ma nelle nostre Alpi Walser siamo sempre stati Freiherr e, anche sul versante italiano, almeno dal 1700, abbiamo sempre usato pubblicamente le corrispettive insegne baronali, ancora ben visibili su alcune nostre proprietà. Trattasi di problematiche comuni a tutte le minoranze etniche italiane, dagli occitani al nord ovest agli albanesi nel sud est. Poi vi sono le antiche case sovrane rinascimentali, e gli eredi, veri e presunti, degli Svevi, degli Altavilla, degli Aragonesi e degli imperatori di Bisanzio, con tutte le loro tradizioni ortodosse di adozione araldica e riconoscimento patriarcale. Per non parlare della ventina di confraternite templari, alcune sicuramente serie e benemerite. La cosa più corretta per fare chiarezza sarebbe che ognuno specificasse sempre anno ed autorità di concessione del titolo: un conte fatto tale da Re Umberto II in esilio, non è certo equiparabile ad un nobile del Sacro Romano Impero, come non lo è un cavaliere di onore e devozione SMOM con una gran croce dell'ordine di San Lazzaro di Gerusalemme.
Ma Aristocrazia Europea nasce non per occuparsi di queste pur interessanti cose formali, ma per portarne avanti la sostanza culturale, filosofica e spirituale: valori, principi, stili di vita, proposte e iniziative concrete, oserei dire metapolitiche. Quindi giusto levarci questi orpelli, tornare nudi cavalieri con solo saio crociato, rosario e spada: via la zavorra per volare più in alto! Trovo sia simbolico e bene augurante che questo importante passaggio di rinascita sia stato fatto proprio durante la Santa Pasqua di resurrezione che, quest'anno, peraltro, è festeggiata insieme da tutti i cristiani, da noi cattolici e dai nostri fratelli ortodossi. E la nostra aquila di Aristocrazia Europea è volutamente bicipite ed euroasiatica con due teste che guardano una vigile ad occidente e l'altra speranzosa ad oriente, ai miti di Costantinopoli Bisanzio e di Gerusalemme crociata, ma anche alla rinata Russia cristiana e imperiale, deciso baluardo di civiltà, in difesa della tradizione, della legge naturale e della famiglia.
ROBERTO JONGHI LAVARINI

venerdì 14 aprile 2017

COMUNICATO UFFICIALE




COMUNICATO UFFICIALE di ARISTOCRAZIA EUROPEA

Milano, venerdi Santo, 14 aprile 2017

Aristocrazia Europea sta crescendo in numero e qualità di adesioni. Vogliamo ribadire, ancora una volta, che noi non siamo una delle tante, più o meno serie, legittime e benemerite associazioni nobiliari o cavalleresche, e che non rilasciamo titoli e riconoscimenti. Noi siamo qualcosa di diverso, di nuovo e di antico, una “semplice” associazione culturale internazionale, con un compito altro ed alto: quello di risvegliare, sostenere e portare avanti gli autentici valori e principi, filosofici e spirituali, di aristocrazia, cavalleria, nobiltà, patriziato, monarchia e impero. Per questo ci rivolgiamo sia ai discendenti delle famiglie storiche, rimasti fedeli alla propria missione, che a tutti quei cavalieri e gentiluomini, che condividono questa visione tradizionale del mondo, e che sono decisi a difendere la nostra civiltà europea e cristiana.
 
Pur rispettando i dettami della XIV disposizione transitoria e finale della Costituzione della Repubblica Italiana, ed apprezzando il lavoro svolto da diverse associazioni private che si occupano seriamente di queste materie, su proposta del nostro primo sodale, Principe Sforza Ruspoli, d’ora in poi, seguiremo unicamente le indicazioni e decisioni del Sovrano Militare Ordine di Malta (SMOM) e della Historical Families of Europe (HFE), facendo nostri i principi scientifici di indiscussi organismi internazionali quali: la Confédération Internationale de Généalogie et d'Héraldique (CIGH), l’Académie Internationale d’Héraldique (AIH), l’Académie Internationale de Généalogie (AIG), e l’International Commission for Order of Chivalry (ICOC).

Pertanto, sentito l’unanime parere favorevole del nostro Comitato d’Onore, abbiamo deciso di utilizzare solo nomi e cognomi anagrafici o cognomizzazioni rilevate dallo stato civile, e di uniformare, in tal senso, tutta la comunicazione ufficiale di Aristocrazia Europea, a partire da sito internet, blog e social web. Invitiamo tutti i nostri associati ad adeguarsi ed elevarsi in tal senso.
Un caro saluto a Voi tutti ed auguri di Santa Pasqua anche ai vostri cari

Firmato il presidente pro tempore
Ezra Annibale Foscari Widmann Rezzonico


domenica 9 aprile 2017

ARISTOCRAZIA in EUROPA e nel mondo...



Il vice presidente di Aristocrazia Europea, Roberto Jonghi Lavarini, insieme a Sua Altezza Reale Leka II Zogu, Principe degli Albanesi ed erede al "trono delle aquile".
"Un giovane serio ed elegante, affabile e cordialissimo, che, responsabilmente, sente sulle spalle il peso della sua tradizione e che, con moderno spirito patrottico ed aristocratico, è impegnato per il suo paese. Prossimamente, sarà nostro gradito ospite a Milano..." (RJL)




Il vice presidente di Aristocrazia Europea, Roberto Jonghi Lavarini, con Sua Altezza Reale il Principe Mwami Yuhi Vi (Emmanuel Bushayija), erede al trono del Rwuanda. Jonghi è anche Cavaliere di Gran Croce del Reale Ordine del Tamburo del Rwanda, nominato dal predecessore defunto, ultimo sovrano in esilio, Sua Maestà Re Kigeli.
"L'aristocrazia è un razza dello spirito, presente in tutte le diverse piccole tradizioni locali che, insieme, formano la grande Tradizione universale: questo giustamente affermava il grande filosofo Julius Evola e questo ho ribadito all'amico principe africano" (RJL)




Il barone Roberto Jonghi Lavarini von Urnavas (vice presidente pro tempore della associazione culturale Aristocrazia Europea) insieme al barone Douglas Wagland of Pitcruive (capo del clan Wagland e presidente della Convention of the Scottish Baronage che, nel Regno Unito è una istituzione pubblica).
"I Walser delle mie valli alpine e gli Scozzesi hanno tante cose in comune: il forte legame con la propria terra, la solida struttura sociale, basata sulla famiglia tradizionale allargata, un forte attaccamente alla tradizione, alla propria identità e libertà" (RJL)


Visita della Principessa Anna Bagrationi in Italia.

Visita della Principessa Anna Bagrationi in Italia.



Sua Altezza Reale la Principessa ANNA BAGRATIONI GRUZINSKY (figlia di SAR il Principe Nugzar, Capo della Casa Reale e legittimo erede al trono di Georgia) insieme a Sua Altezza Reale LEKA II ZOGU, Gran Principe di tutti gli Albanesi ed erede al trono delle aquile.

Insieme alle LL.AA.RR, la rappresentanza della delegazione italiana della Real Casa di Georgia, in assenza della delegata Mandilosani Lali Burduli: la vice delegata Mandilosani Lali Panchulidze Anzauri (dama ufficiale di giustizia del Reale Ordine della Corona del Regno di Georgia) ed il segretario generale, Cavaliere Fabio Gandolfi, Presente anche la Contessa Katia Melzi d'Eril dei Duchi di Lodi e Conti di Magenta, facente parte del comitato d'onore.

La visita di SAR la Principessa Anna di Georgia, in occasione del tradizionale Ballo aristocratico dei "Cento e non più Cento" che, ogni anno si svolge a Casale Monferrato, in Piemonte, per opera dell'ottimo padrone di casa, il Conte Pierfelice Degli Uberti, principale studioso ed esperto italiano di genealogia, araldica e ordini cavallereschi.






La vice delegata Nobildonna Mandilosani Lali dei Conti Panchulidze Aznauri con il Conte Stanislaw Dumin, rappresentante della Unione della Nobiltà Russa. Gli antenati di Mandilosani Lali, i Conti David e Semyon Panchulidzev, furono alti ufficiali dell'esercito imperiale zarista, contro gli invasori turchi mussulmani e francesi napoleonici, al fianco del generale Petr Bagrationi Gruzinsky, eroe nazionale russo oltre che principe reale georgiano.