venerdì 29 aprile 2016

La Nobiltà di Spirito di una autentica Aristocrazia.

 
SCEGLIERE LA NOBILTÀ DELLO SPIRITO. Articolo di Tommaso Romano
 
Nel vetusto vocabolario araldico – genealogico – nobiliare vi è una definizione di qualità che possiamo prendere volentieri in prestito: lo stato more nobilium, lo stato in cui cioè si vive nobilmente. Come ben disse Dante Alighieri: “La stirpe non fa le singolari persone nobili, ma le singolari persone fanno nobili la stirpe”. Vale a dire che anche l’inizio del nobile vivere e sentire, può creare una discendenza. C’è sempre, infatti, un inizio. Sgombriamo subito il campo da rivendicazioni e attribuiti dovuti al tempo delle investiture e delle legittime nobilitazioni di sovrani e papi o di chi ne aveva titolo, non sono queste – in larga parte e con le dovute eccezioni – le élites ormai a cui riferirsi. Blasonati degni ve ne sono, ma la nobiltà oggi è in buona parte indegna – anche nell’alterigia e nella supponenza – del titolo che porta e spesso ostenta. Non parliamo – anche stavolta con eccezioni – dello stato comatoso di non pochi Ordini e Confraternite cavalleresche che si dilettano in esibizioni periodiche, senza vivere il carisma e le consegne, i doveri e il servizio che dovrebbero essere propri di un Ordine e la consegna del perfetto Cavaliere e non certo del coccardiero, collezionista di nastrini e medaglie, di croci e cordoni. È questo il caso in cui la logica causa- effetto non funziona. La nobiltà non può essere oggi che quella dello Spirito, non si declama, non si esibisce, ed è propria di chi in silenzio resiste, veramente nobilmente, alla dissoluzione in atto. Essere e non apparire, ancora una volta. Il motto dovrebbe incidersi, per ogni persona che vuole eseguire un perfezionamento possibile, in ciò che Dante ci ha insegnato: fatti non foste a viver come bruti ma per seguir virtute e canoscenza. Chi procede intellettualmente e spiritualmente verso un risveglio, una rettificazione, troverà non pochi ostacoli in sé stesso e fuori di se. Districarsi nella selva oscura dell’odierna complessità, richiede intanto studio, sacrificio, un rigore e una determinazione tesi a raggiungere l’obbiettivo attraverso una sorta di missione. Chi siamo? Chiediamoci come dobbiamo diventare, per realizzare la nostra personale missione? Cosa può rendere meno accidentato, più semplice il percorso da compiere? Venuti sempre meno i punti di riferimento esteriori, i formatori autorevoli, le morali autorità, con pochi autentici Maestri viventi, la bussola usabile non può che essere l’autoconoscenza, in rapporto costante con le fonti della saggezza espressa, che invece oggi appaiono un reperto archeologico, tanto sottovalutato è il tema dell’autoformazione integrale, che è ben altra cosa dal sincretismo fatto di superficiali notizie e parziali conoscenze blandamente acquisite. Primo obbiettivo da raggiungere è il saperci depurare dalle troppe scorie, dagli eccessi che ci portiamo dietro, anche quando proclamiamo esteriormente una alterità, che spesso è più verbale che vissuta. Non pensare all’autoreferenzialità, all’egocentrismo come panacea di tutti i mali, ma sapersi mettere in ascolto, in sintonia con ciò che ci migliora costantemente, tenendo conto che il punto di arrivo è sempre avanti a noi e che il traguardo è duro a raggiungersi e non sempre si raggiungerà. Avere coscienza, intanto, di tutto questo e crescere in consapevolezza attraverso la libertà, intesa come condizione e metodo naturale e autentico, come confronto critico con saperi differenti, altri. Non fermarsi all’innamoramento verso un sapere che ci sembra congeniale e che è probabilmente vero, ma stimolarsi con un continuo confronto le idee, onde pervenire ad una sintesi alta oltre la presunzione di sapere e giudicare  tutto. Trovare ordine dentro di noi è trovare il centro da cui s’irradia l’armonia che è il bene rispetto, agostinianamente, all’assenza del male, che pure esiste e si manifesta. Non nasciamo tutti buoni, insomma, come vorrebbe Rousseau, ma siamo figli di un peccato d’orgoglio vano di origine, di generazioni e di storie molto complesse. L’aristocrazia è il connotato del meglio, rispetto all’usuale, al volgare, come ci ha insegnato Platone. Abbandonare il contingente come fine ultimo è, quindi, migliorarsi e rendersi nobili. È trasmutare il sangue comune – sangue come Spirito, ovviamente – in un autentico diritto di nobiltà del sangue – Jure Sanguinis – che è perciò l’obiettivo da conseguire. Non escludendo che un tale riconoscimento possa, anche oggi, avvenire da parte di chi ha fedeltà alla propria autorità intatta, non macchiata dalla resa al materiale, all’usuale, allo spirito servile del mondo. Solo in questo senso l’ideale potrà tramutare e trasmutarsi, nel reale. Intanto, rettificando e depurando il linguaggio. La sovranità non è solo appannaggio di chi vanta illustri e valorose origini o potestà e si misura oggi anche senza atti eroici, esteriori o emblematici, nella fedeltà e nel rigore, nell’esercizio delle virtù. Infatti l’inquinamento e il livellamento morale di chi dovrebbe essere Segno, Guida ed Esempio, portatore di codici morali, non consente di ritenere legittima neppure una croce concessa al presunto merito. Dato che la rappresentazione simbolica o è pregna di valori e di significati profondi o non è nulla. Non sarà pertanto inutile a chi intenda professare fino in fondo la fede nella Tradizione, rispolverare stemmi, emblemi e motti della propria famiglia o “costruirseli” seguendo le regole araldiche rispondenti simbolicamente alla propria vocazione. Ogni tradizione umana ha un inizio, infatti. Il ri-formarsi di èlites di uomini e donne di nobili principi professati, che abbiano nel codice di un diritto iscritto nella natura lo statuto fondante, insieme alla conoscenza di sé, del mondo, del cosmo, di Dio, senza cadere nel moralismo, nei giudizi aprioristici e tenendo conto dei fattori che, nell’incubazione del perseguimento, contengono alti rischi. Quindi, a chiunque è aperta la via regia dell’autentica nobiltà, ma per pochi, nella perseveranza del saper ben vivere nobilmente, si apre il conseguimento di una autentica integralità, onestà, cortesia, accompagnati da sobria eleganza dei modi e nel servizio verso i più deboli. Una delle poche possibilità che ci rimane è il riconoscere un tale stato di nobiltà, e collegare le singolarità nelle affinità, in una comunità ideale che sappia ritrovare, o dare inizio, a quella che potranno essere le guide autorevoli, che si nutriranno di miti, simboli e Riti sacri, non transeunti, che sapranno trasmetterli come la Tradizione ci insegna, versa una Alleanza Trascendente, in grado di misurarsi con il tempo e con la storia, e con le sfide epocali che la salvezza dei Tempi Ultimi impongono a chi vuole salvarsi, rispondendo, attivamente, alla Legge Eterna di Dio e al Verbo, il Cristo, che si è fatto carne (di stirpe regale, non lo si dimentichi) nella storia, per noi e che l’umanità in gran parte oggi disconosce come fonte di Verità e di vita. - Tommaso Romano
 
 

Giuseppe Manzoni aderisce ad Aristocrazia Europea.

 
Il Conte Prof. GIUSEPPE VIRGILIO MANZONI di CHIOSCA e POGGIOLO, Presidente dell’AESPI (Associazione Europea Scuola e Professionalità Insegnante), promotore e collaboratore del Centro Studi Europa 2000 e del periodico politico-culturale Tradizione, Dignitario della Confraternita di San Jacopo di Compostella, Membro del Collegio Araldico italiano di Roma (editore dello storico Libro d’Oro della Nobiltà Italiana), Socio Fondatore dell’ASNI (Associazione Storica della Nobiltà Italiana), insigne studioso, noto per le sue coerenti battaglie in difesa dei Valori della nostra Civiltà europea e cristiana, è nuovo socio della nostra associazione culturale ARISTOCRAZIA EUROPEA.

sabato 23 aprile 2016

Carignano, Grande Festa di Gala a favore dei piccoli ammalati del Gaslini.

Ospiti della contessa Giuseppina Salvidio, promotrice ed ideatrice della celebrazione, nella splendida cornice della sua sontuosa dimora carignanese, si sono dati convegno, per una meravigliosa serata all'insegna della solidarietà, trecento fra i più bei nomi dell'aristocrazia italiana ed internazionale. “Non appena abbiamo spiegato che i beneficiari della festa sarebbero stati i piccoli ammalati dell'Ospedale Gaslini i nostri amici hanno subito aperto i loro cuori ed i loro portafogli: in poco tempo abbiamo raccolto una somma che rappresenta circo il quintuplo di quanto avevamo sperato, ci racconta Giulia Guicciardi, una fra le più attive organizzatrici”. “Una serata meravigliosa, che ha saputo coniugare alla perfezione il desiderio di tutti gli intervenuti di fare concretamente qualcosa di tangibile per i meno fortunati, ma anche quello di ritrovarsi e di condividere una serata divertente e mondana”, ci spiega, tutto lieto, il vulcanico Andrea Montagnini di Mirabello, “a sostegno del progetto a favore dei bambini coordinato dall'U.N.I.T.A.L.S.I., continua Stefano Durazzo, non senza un pizzico di orgoglio. “Il momento più emozionante della serata? Forse quando, sulle note della Marcia Reale, con le mani che mi tremavano un po' ho dissigillato il plico della Casa Reale consegnatomi da Fabrizio Nucera Giampaolo, contenente il Messaggio per noi da parte degli Eredi al Trono d'Italia ed ho avuto l'onore di leggerlo davanti a trecento persone sugli attenti. È stata per la verità forse una delle più belle emozioni della mia intera vita”, ci confida con gli occhi lucidi Giovanni Gambaro di San Pietro. "Una serata all'antica, in cui hanno partecipato bisnonni e pronipoti. La nostra ospite più giovane una splendida bambina di dodici anni e quello più anziano un ragazzo di novantatre, uniti dalle comuni radici sociali e culturali e dalla voglia di fare del bene. Anche se, per la verità, quando è arrivata la torta gelato da cinquanta chili, offerta da Francesco Belsito, propietario del Gran Caffè Balilla, è stato difficile distinguere chi fosse il bambino e chi l'adulto", ci racconta sorridendo Anna Giorgi di Vistarino. “Visto il successo della serata abbiamo deciso che questo sarà solo la prima di una serie di eventi a favore dei piccoli ammalati” ci promette Manuela Romei Longhena.  
Nella foto, da sx: Lorenzo Caracciolo di Vietri e di Casamassima, Alessandro Romei Longhena, Gianluca Mambilla, Paolo Amerigo Carniglia Marulli di San Cesario, Stefano Durazzo, Paolo de Capitani da Vimercate, Simone Gramatica di Bellagio

mercoledì 20 aprile 2016

Giulio Cesare Ferrari Ardicini

 
 
 
Il Barone Ing. Giulio Cesare FERRARI ARDICINI, discendente dalla antichissima famiglia dei Governatori del Lago d'Orta, per conto del Ducato di Milano, manager editore ed imprenditore agricolo, proprietario dello storico Palazzo di Caponago in Brianza e della splendida Tenuta di Colle Alberti nel Chianti, ha ufficialmente aderito sia ad ASSOCASTELLI che alla associazione culturale ARISTOCRAZIA EUROPEA.

sabato 16 aprile 2016

Presentazione ufficiale di ASSOCASTELLI d'Italia.

 

 
 
I nobili e principi si mettono in rete. I castelli? Una risorsa poco valorizzata

SPRITZ MILANO, LA RUBRICA DEL BEL MONDO MILANESE

L’Italia è il paese che possiede il più importante patrimonio architettonico e storico del mondo. Gran parte di questo è rappresentato dai suoi castelli, dai suoi palazzi e dalle sue ville. Un patrimonio, immobiliare e artistico, storico e culturale, fortemente identitario, che generalmente risulta poco valorizzato e non adeguatamente sviluppato come fonte di reddito e conseguentemente anche come forma di investimento profittevole. Per questo è nata la nuova associazione Assocastelli che in pochi mesi ha già raccolto l’adesione di circa 150 proprietari di immobili storici.
Il programma di Assocastelli, presentato in conferenza stampa a Milano, è improntato sulla operatività e prevede anzitutto la creazione di una nuova e innovativa piattaforma multimediale. La piattaforma sarà suddivisa in due differenti ambiti: Guest Book, per la prenotazione dell’ospitalità nei castelli, nei palazzi e nelle ville d’Italia; Regal Shop per la vendita on line di prodotti “Made in Italy” provenienti dai castelli, dai palazzi e dalle ville (editoria, artigianato, cosmetica, erboristeria, gadget e, naturalmente, enogastronomia DOCG dei nostri diversi territori). Le attività di Assocastelli interesseranno anche l’ambito assicurativo e bancario. E’ in fase di definizione la Polizza Castelli per la copertura assicurativa degli edifici e il servizio di factoring sui contributi ministeriali destinati agli interventi di conservazione e restauro degli edifici vincolati. Non solo, per tutti questi necessari interventi conservativi, è anche prevista la consulenza tecnica gratuita di un gruppo di professionisti del settore edile. Non a caso, in sala si sono visti l’ingegnere Dario Aluzzo della storica impresa di impermeabilizzazioni Ing.Alajmo e l’architetta Barbara Delitala del Gruppo Redomus.
L’attività di promozione dell’associazione interesserà l’ambito nazionale, ma soprattutto, quello internazionale. Con un road show che avrà come obiettivo quello di far conoscere il più possibile il patrimonio architettonico italiano all’estero. Un patrimonio che può rappresentare una concreta opportunità di lavoro, in vari ambiti, per i giovani. L’Italia è un paese da favola e Assocastelli lo racconta attraverso i suoi castelli, i suoi palazzi e le sue ville. A fare gli onori di casa Ivan Drogo Inglese, antica famiglia di baroni siciliani (di San Giacomo del Pantano) che di amministrazione di immobili storici se ne intende essendo rettore, da oltre 10 anni, dell’Istituto Pontificio Benedetto XV: “Il sistema dei castelli, dei palazzi e delle ville rappresenta l’asset principale del nostro paese” ha dichiarato. “Per gli immobiliaristi è una grande opportunità sostenere Assocastelli” ha aggiunto Federico Filippo Oriana presidente di ASPESI (associazione nazionale delle società di promozione e sviluppo immobiliare), che era presente insieme a Achille Colombo Clerici, presidente di Assoedilizia. Il giovane conte e imprenditore agricolo Alessandro Calvi di Bergolo, vice presidente di Assocastelli ha sottolineato come “il progetto “rappresenti uno strumento efficace e moderno per promuovere e valorizzare il patrimonio architettonico italiano”. Ospite d’onore e testimonial internazionale di Assocastelli non poteva che essere il principe Emanuele Filiberto di Savoia, erede al trono virtuale del Regno d’Italia: “L’iniziativa di Assocastelli mi ha entusiasmato da subito. Sono lieto di essere stato scelto come ambasciatore del sistema dei castelli, dei palazzi e delle ville italiane nel mondo”. Presenti in sala, oltre ad una ventina di “castellani”, imprenditori e professionisti, giornalisti e studiosi, e numerosi volti noti, fra questi: Roberto Jonghi Lavarini, in rappresentanza dell’associazione Aristocrazia Europea, il giornalista e scrittore Marco Valle del Touring Club Italiano, il Prof. Roberto Comneno d’Otranto, insegnante di Economia del Turismo alla Università Statale Bicocca di Milano, ed il Prof. Silvio Bolognini (E-Campus) che, insieme ad altri docenti universitari, daranno vita al Comitato Scientifico di Assocastelli.
 
 
 
 
Associazione dei Proprietari di Castelli, Palazzi e Ville d'Italia
Associazione Nazionale tra le Società di Promozione e Sviluppo Immobiliare
 
 
Presidente: Ivan Drogo Inglese
 
v.Presidente: Alessandro Calvi di Bergolo
 
Presidente Comitato Scientifico: Prof. Roberto Comneno d'Otranto
(Docente di Economia del Turismo presso l'Università Statale Bicocca di Milano)
 
Ambasciatore nel Mondo: S.A.R. Emanuele Filiberto di Savoia
 
 
Consiglio Nazionale: Conte Alessandro Calvi di Bergolo, Enrico Campagnoli (Presidente FIABCI), Marchese Giacomo Cattaneo Adorno, Aldo Cichero, Principe Roberto Comneno d’Otranto, Barone Ivan Drogo Inglese di San Giacomo del Pantano, Conte Filippo Gaslini Alberti, Ruggeromassimo Jannuzzelli, Barone Roberto Jonghi Lavarini von Urnavas (Aristocrazia Europea), Vittorio Invernizzi, Marchse Giuseppe Lupis Rogges, Federico Filippo Oriana (Presidente ASPESI), Principe Fulco Ruffo di Calabria. Comitato Scientifico: Silvio Bolognini (E-Campus), Nobile Gianfranco Benedetto (LIUC), Principe Roberto Comneno d'Otranto, Nobile Onelio Francioso, Marchese Emilio Petrini Mansi della Fontanazza (Università Pontificia), Paolo Manazza (Corriere della Sera), Massimo Grecchi, Marco Valle (TCI), Alessio Varisco.
 
Possono aderire gratuitamente tutti coloro che posseggono un qualsiasi tipo di immobile storico ma anche gli studiosi e gli appassionati della materia che ne fanno motivata richiesta:
 

sabato 2 aprile 2016

SAR il Principe Emanuele Filiberto di SAVOIA con ASSOCASTELLI.




Aristocrazia Europea sostiene il progetto ASSOCASTELLI

 
"STORIA - CULTURA - ARTE - TRADIZIONE"
L'adesione ad entrambe le associazioni è gratuita,
previo invio di Curriculum Vitae di presentazione
INFO e ADESIONI: tradizioneuropea@gmail.com
 
ASSOCASTELLI

 

APE SOLIDALE SMOM a Milano


Storia, Arte e Cultura.

 
Il Maestro Araldista Giuseppe Ferraro.


Il Maestro Orafo Orazio Scuro

Lo storico e scrittore Prof. Alessio Varisco
 
Tre insigni nuovi soci di Aristocrazia Europea: il carabiniere cavaliere Giuseppe Ferraro (artista, disegnatore e pittore su pietra e legno, esperto di araldica), il barone cavaliere Orazio Scuro (artista orafo, perito araldico della Camera di Commercio) ed il cavaliere ufficiale professore Alessio Varisco (docente, storico, scrittore, esperto di ordini cavallereschi). Le loro straordinarie competenze culturali ed artistiche sono a disposizione di tutti i soci e simpatizzanti della nostra associazione culturale. Informazioni e contatti: tradizioneuropea@gmail.com

Aristocrazia tradizionale come concetto universale...


Il Principe Kevin Nyerere del Tanganika con il Presidente di AssoCastelli,
 il Barone Ivan Drogo Inglese di San Giacomo del Pantano.
 
Noi siamo europei e cristiani ma il concetto tradizionale di aristocrazia è universale e, solo rispettando noi stessi e la nostra identità, possiamo rispettare gli altri popoli e le altre culture. Per questo, siamo particolarmente contenti di accogliere come speciale Socio Onorario della nostra Associazione Culturale Aristocrazia Europea il giovane principe africano kiswahili KEVIN NYERERE del Tanganika, figlio del presidente della Tanzania.